Dicono
fra loro sragionando:
«La nostra vita è breve e triste; non c'è rimedio, quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi. Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati.
E' un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore.
Una volta spentasi questa, il corpo diventerà
cenere
e lo spirito si dissiperà come aria leggera. Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo
e nessuno si ricorderà delle nostre opere. La nostra vita passerà come le tracce di una nube, si disperderà come nebbia
scacciata dai raggi del sole e disciolta dal calore. La nostra esistenza è il passare di un'ombra
e non c'è ritorno alla nostra morte, poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
Su, godiamoci i beni presenti, facciamo uso delle creature con ardore giovanile! Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera, coroniamoci di boccioli di rose prima che
avvizziscano; nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza.
Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
sapienza 2
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